Il dipinto è il migliore autoritratto dell’artista e non si può non essere d’accordo con De Pisis guardando le opere di Lida Gagliardi.
Nei suoi quadri si legge il suo carattere dolce e fermo, il desiderio di essere in armonia con ciò che la circonda, il suo vedere la realtà colta in una serena, anche se a volte, malinconica attesa che viene descritta con una intima partecipazione, confortata da una tecnica ormai sicura e da un consolidato impianto costruttivo, puntualmente fermata sulla tela e riproposta in una personale trasposizione che la coinvolge in cui l’artista ci coinvolge.
Partita subendo l’influenza cromatica e poetica dei chiaristi, di cui Lilloni fu il caposcuola, ora nelle sue ultime opere associa alla eterea luminosità ed alla dissolta realtà, da questi derivata, un uso piu’ deciso dei colori servendosi di viola, carminio ed azzurro, esaltandoli con caldi gialli e luminosi verdi.
Crea così una contrapposizione timbrica che muta il senso dello spazio e della realtà restituendoci una immagine che contiene tutte le sollecitazioni necessarie a farci comprendere il suo messaggio. Realtà che bisogna leggere entrando nell’intimo del suo lavoro, lasciandoci trasportare dalla alchimia della sua tavolozza, abbandonandosi al ritmo delle assonanze e dei contrasti, andando a scoprire la solida geometria della composizione ed essere così partecipi dell’invito dell’artista ad ascoltare con lei la dolce malinconia del mare che si intravede fra un bisbigliare di ulivi, alla musica dell’erba accarezzata dal sole, mossa dal vento, e andare, per un cielo azzurro verso nuove isole.
Mario Moneta
Presidente Nuova Promotrice Belle Arti
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